PATRIZIA FUMAGALLI ROBERTA SECCHI
Patrizia Fumagalli è esperta in processi geologici profondi e geomateriali. Geologa, petrologa sperimentale, vulcanologa. Professore Ordinario presso l’Università degli studi di Milano, Dipartimento di Scienze della Terra Ardito Desio. Presidente dell’Associazione italiana di mineralogia e petrologia. E' all’origine del progetto di divulgazione e scrittura creativa I racconti della Terra in collaborazione con un'equipe di geoscienziati e di artisti di diversa provenienza, tra i quali, Roberta Secchi.
Roberta Secchi è attrice e pedagoga teatrale, esperta di scrittura creativa. Dopo gli studi di Belle Arti dirotta le sue energie verso il teatro. Nel 1994 è stata co-fondatrice a Milano del Teatro La Madrugada. Dal 2000 svolge attività pedagogica teatrale con adulti e bambini. Ha tenuto numerosi seminari sul training fisico e vocale in Italia, Polonia, Scozia, Corea del Sud e Turchia.
I racconti della Terra è un progetto che si è sviluppato nell'ambito delle attività di valorizzazione delle conoscenze scientifiche dell'Università degli Studi di Milano, volto a promuovere e divulgare le Scienze della Terra, nel quale geoscienziati e artisti hanno lavorato con gruppi di ragazzi dai 16 anni, per condurli alla ricerca di una narrazione coinvolgente che stimoli la consapevolezza e la conoscenza del Pianeta che ci ospita. La Terra racconta i processi che quotidianamente ne modificano l'aspetto e ne guidano l'evoluzione attraverso la voce dei terrestri che la osservano.
PATRIZIA FUMAGALLI, NELLE TUE CONFERENZE DICI CHE LA TERRA NASCE, RESPIRA, MUTA, DANZA. SEMBREREBBE CHE TU STIA PARLANDO DI UN ESSERE VIVENTE. IN QUANTO SCIENZIATA, CHE COSA DESIDERI TRASMETTERE RISPETTO ALLE DINAMICHE GEOLOGICHE?
Quello che mi piacerebbe trasmettere è proprio l'idea che il pianeta sia vivo, perché il pianeta Terra su cui viviamo è vivo ed è grazie a questa sua vivacità che noi possiamo abitarci. Tutto è legato.
Purtroppo si sente parlare di processi dinamici del pianeta Terra solo quando si assiste alle catastrofi: terremoti, eruzioni vulcaniche, esondazioni. Eppure il pianeta è vivo al di là delle catastrofi.
Ora, mentre stiamo parlando sta nascendo una roccia, si sta formando un magma, elementi del quotidiano come l'acqua, in questo momento, partecipano a un vero e proprio riciclo attraverso le zone di subduzione. Tutto ciò sta avvenendo adesso.
Spesso la geologia e le Scienze della Terra si associano ad un qualcosa di passato e di finito, in realtà le Scienze della Terra sono in continua e costante evoluzione.
L'altro concetto che mi piacerebbe trasmettere legato a questa dinamicità della Terra, è che attualmente noi siamo una forza agente dell'evoluzione terrestre.
Quindi, da un certo punto di vista, la stiamo accompagnando in questa evoluzione, nel bene e nel male. Sentirsi partecipi di questa evoluzione terrestre che è nata miliardi di anni fa, ma che è ancora in essere, secondo me è fondamentale.
Collezione del Dipartimento di Scienze della Terra “A. Desio”, Università degli Studi di Milano
IL PENSIERO IMMAGINATIVO È NECESSARIO ANCHE NELLA SCIENZA, PERMETTE INTUIZIONI E ASSOCIAZIONI.
IN CHE MODO I GEOSCIENZIATI APPLICANO QUESTO TIPO DI PENSIERO ALLE LORO RICERCHE?
Nelle geoscienze la capacità di immaginazione è indispensabile perché gli studiosi della Terra studiano epoche storiche molto lontane che addirittura non prevedono la presenza dell'uomo.
E' una storia molto antica, in cui le fonti sono le rocce, i fossili, i paesaggi, i minerali, non sono scritti, non sono racconti, non sono illustrazioni.
E per questo l'immaginazione di un geoscienziato deve essere molto viva. Inoltre i geoscienziati studiano regioni inaccessibili: l'interno della Terra è irraggiungibile. Immaginare come è fatto il sottosuolo è uno sforzo notevole, non è così evidente come studiare un fenomeno che avviene sulla superficie, a cui è possibile partecipare.
UNA DELLE CARATTERISTICHE INCOMMENSURABILI DI DIFFICILE COMPRENSIONE PER NOI TERRESTRI UMANI È QUELLA DELLA DIMENSIONE DEL TEMPO DELLA TERRA.
DI CHE TEMPO SI TRATTA ESATTAMENTE?
E' un tempo di difficile percezione, e questo è stato anche un vincolo per lo sviluppo della geologia stessa.
Finché non si è risolta la disputa dell'età della Terra, la geologia non si è potuta sviluppare liberamente.
L'età della Terra si è potuta conoscere in modo rigoroso solo in seguito alla scoperta della radioattività, quindi stiamo parlando dell'Ottocento.
Prima della grande rivoluzione scientifica, l'età della Terra veniva stimata basandosi sui libri sacri, sulla Genesi, attorno ai 4000, 6000 anni.
Utilizzando la radioattività abbiamo scoperto che la Terra ha circa quattro miliardi e mezzo di anni, un'età per noi difficile da percepire come ordine di grandezza.
Quello che si fa allora è riscalare l'età della Terra all'arco di un anno solare. Se noi immaginiamo la nascita della Terra come il primo di gennaio e ripercorriamo i vari momenti della storia evolutiva, i dinosauri compaiono il 13 di dicembre, a Natale sono già estinti, e l'uomo compare solo il 31 dicembre, e l'homo sapiens, proprio pochi minuti prima della mezzanotte.