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CONSORZIO balsamicO
La Compagnia Consorzio Balsamico nasce nel 2020 all’interno del percorso di Alta Formazione Animateria promosso da Teatro Gioco Vita e cofinanziato da Regione Emilia Romagna e Fondo Sociale Europeo.
Giada Borgatti, Silvia Cristofori, Virginia Franchi, Eva Miškovičová e Alessandra Stefanini, provenienti da cinque percorsi differenti, iniziano un progetto condiviso di ricerca.
Con un particolare interesse verso la materia e le sue potenzialità, muovono i primi passi nell’indagare elementi puri, quali appunto le materie prime, per portare nel dialogo teatrale la loro natura semplice, archetipica e primordiale.
Nel 2020 il primo studio Questi pochi centimetri di terra è stato rappresentato all’interno del Festival Arrivano dal mare promosso da Teatro del Drago, e all’interno della stagione teatrale Rifugi, al Centro Teatrale MaMiMò - Teatro Piccolo Orologio di Reggio Emilia.
Nell’autunno 2021 la ricerca continua grazie all’ospitalità nella sezione Off del Festival Mondial de Théâtres de Marionnettes di Charleville-Mézières.
Sempre nel 2021 la Compagnia comincia un nuovo progetto dedicato all’elemento acqua, H2ops!
Uno spettacolo illustrato, che debutta nell’autunno 2021 a Mantova ospite del Festival Segni d’Infanzia.
CHI SIETE E DA DOVE VENITE?
Sono Virginia Franchi e sono regista.
Mi diplomo nel 2009 all'Accademia Fonderia delle Arti di Roma.
Lì incontro come insegnante Lorenzo Gioielli che in seguito ho affiancato come assistente alla regia e come aiuto.
Negli anni successivi al mio diploma faccio tanta gavetta, veramente tanta...
Continuo a collaborare con Lorenzo, ma non solo.
Affianco Rolando Ravello, Alberto Bassetti, Marco Mattolini e altri.
Decido di debuttare in solitaria e di cominciare a lavorare ai miei progetti, sempre legati al teatro d'attore e al teatro di parola, in particolare alla nuova drammaturgia.
Nel 2020 sento la necessità di esplorare nuovi linguaggi e cerco il teatro di figura come ambito di ricerca.
Prima di quel momento ne ero una spettatrice appassionata.
Sono Giada.
Ho 36 anni e all'interno di Consorzio Balsamico curo la scrittura e la drammaturgia.
Dopo più di dieci anni all'interno del Teatro dell'Argine, una compagnia teatrale della provincia di Bologna, sei anni fa ho deciso di uscire dal nido che mi ha cresciuto per cercare qualcosa che fosse più in risonanza con me stessa.
Dopo aver spaziato dalla didattica teatrale, al teatro ragazzi, all'organizzazione, volevo addentrarmi un pochino di più in quello che sentivo il mio linguaggio: la parola, la scrittura che si fa azione.
All'interno di Consorzio Balsamico ho trovato esattamente la giusta risonanza di questo aspetto che mi appartiene: la ricerca di parole che diventano fulcri di potenza che poi si possono trasformare in azione.
Quello che ci tiene così unite è il fatto che siamo cinque, con voci diverse che si incastrano alla perfezione.
Alessandra, Umbria.
Nel luogo in cui vivo ci sono campi arati di terra grigia e qua e là sparse querce altissime che si stagliano nel cielo.
Sono residui di paesaggi altri che posso solo immaginare.
Sono testimoni del tempo, resistono ancorate alla roccia e al lavoro degli aratri che di anno in anno mangiano in profondità tutta la terra che le circonda.
Anche per me è un po’ così.
Sentirsi rifugio in un territorio sempre più arido e fare di tutto affinché non venga a mancare il nutrimento.
E proprio in questo contesto rurale impoverito dalla monocultura e dal pensiero unico, tenere alte le contraddizioni e il confronto con altre realtà.
È qui che ho costruito una casa e cresciuto i miei figli, è qui che torno dopo ogni viaggio.
Sono Silvia, ho 27 anni, vivo a Reggio Emilia.
Nasco come atelierista, mi occupo insieme ai bambini e alle bambine di osservare, studiare ma anche abitare contesti che immagino e creo ad hoc per approfondire il modo in cui i bambini esplorano, utilizzando i loro 100 linguaggi, per dirla alla Malaguzzi.
Questo mestiere porta con sé delle competenze che sono entrate anche dentro Consorzio Balsamico.
Mi chiamo Eva Miškovičová e vengo dalla Slovacchia.
Il mio più grande viaggio è stato venire in Italia.
Sono qui ormai da più di cinque anni e vivo a Firenze.
Vengo da una famiglia dove tutti facevano musica, erano cantanti, musicisti o insegnanti.
E infatti anch'io canto e suono molti strumenti.
Mi sono specializzata soprattutto in musica tradizionale slovacca e jazz.
A parte la musica, fin da piccola, disegnavo e cercavo modi per esprimere la mia voglia di catturare diversi personaggi.
Seguendo questo filone figurativo ho deciso di provare a dedicarmi a questo nella mia vita e ho deciso di studiare scenografia prima a Bratislava e poi a Firenze dove mi sono laureata nel 2020.
Consorzio Balsamico, sperimentazioni con la cianotipia
COME È INIZIATA LA VOSTRA STORIA IN CONSORZIO BALSAMICO E CHE RUOLO AVETE AL SUO INTERNO?
Virginia: "Per me, Consorzio Balsamico comincia così: eravamo io e Alessandra Stefanini, in viaggio in treno, di ritorno da Piacenza il giorno delle audizioni per il corso Animateria.
Dopo quella giornata piena, che ricordo con gioia, in treno ci facciamo questa promessa: avremmo portato, insieme, un lavoro sulla terra e sul giardino, in Francia.
Dopo un anno, questo desiderio, questa promessa, è diventato in qualche modo quasi una predizione, perché un anno dopo è successo veramente.
Quando con Alessandra lavoravamo al primo studio di Pochi centimetri di Terra a Piacenza, ad un certo punto dovevamo decidere il nome del gruppo che avrebbe condotto questo primo studio.
In quel momento insieme a noi c'erano anche Roberta Bonora e Giada Borgatti.
Condividevamo veramente tutta la giornata, e un giorno fuori da un supermercato troviamo un volantino con sopra la scritta Consorzio Balsamico.
Ci guardiamo e saltiamo sul carro di queste parole che pensiamo ci avrebbero rappresentato.
Più tardi insieme a noi si uniranno Eva Miskovicova e Silvia Cristofori e prendiamo la forma che abbiamo oggi.
Io nel Consorzio Balsamico mi occupo di regia."
Giada: "Consorzio Balsamico è arrivato in un momento personale e storico sicuramente senza precedenti.
Ha riempito il 2020 con tutto quello che ha significato quest'anno a livello sociale ed è stato un grandissimo spartiacque di consapevolezze, nuove e più approfondite.
La Compagnia è stata costituita da me insieme a Virginia ed Alessandra in un primo tempo, e successivamente poco dopo sono arrivate anche Silvia ed Eva.
Giorno dopo giorno è sempre più evidente che le nostre cinque voci sono in grado di mescolarsi creando un'unica voce che racconta e crea un'esperienza.
Il Consorzio sta diventando sempre di più un luogo in cui fare esperienza di qualcosa.
Il Consorzio è l'unione di persone unite dalla stessa sorte, noi cinque senz'ombra di dubbio siamo unite dalla stessa sorte, perché siamo unite dalla stessa visione.
Io mi occupo di drammaturgia, scrittura in senso ampio: narrativa, scrittura di albi illustrati. All'interno del Consorzio tutto questo trova una sua materializzazione."
Alessandra: "L’avventura con il Consorzio Balsamico per me è iniziata in treno, con uno scambio di libri e aspirazioni.
Un gruppo di donne con cui condividere processi creativi, un desiderio comune di darsi spazio, ognuna diversa con la propria identità.
Nel piatto ci metto quello che sono e che mi porto dentro.
Costruisco marionette, macchine teatrali, creo immagini con i più svariati strumenti dal disegno alla fotografia, animo e abito la scena insieme alle altre.
Il processo di ricerca e l’interazione tra i linguaggi è l’aspetto per me più nutriente che cerco di portare anche nella vita di tutti i giorni.
Siamo un gruppo di donne e ci siamo scelte per le nostre peculiarità, cinque realtà così diverse e ambiziose che si mettono in dialogo cercando un territorio comune e una forma che rispetti le identità di tutte.
Questa la sfida e la tensione che ci porta a creare continuamente occasioni per lavorare insieme, nonostante le difficoltà geografiche, economiche e sociali del tempo che stiamo vivendo.
Cerchiamo attraverso il teatro e l’arte che ci contraddistingue una risposta collettiva a bisogni individuali."
Silvia: "Io sono arrivata in Consorzio dopo che era nato e quando aveva già cominciato a mettere le ali.
Ricordo che durante il percorso di Animateria non solo mi aveva colpito la creazione, cioè quello che era uscito dal lavoro di Consorzio, ma proprio le modalità d’incontro.
Quindi ero attenta ai loro passi, le seguivo anche perchè sia con loro che con il resto del gruppo di Animateria, nato nel 2020, si era creato un fortissimo legame.
Ricordo che Giada, Virginia e Alessandra mi inviarono questa mail, indirizzata a me e a Eva, ricordo proprio questo senso di sorpresa.
Era una mail, era inaspettata e non avevo per niente capito dove volesse andare a parare, perchè poi in questa mail c’era un testo, c’era un copione.
E senza pensare assolutamente al motivo di questa condivisione mi ricordo che mi sdraiai sul letto, che era l’unica cosa che a quel tempo c’era nella casa in cui mi ero appena trasferita, e cominciai a leggere emozionatissima.
In questa casa nuova non c’era niente ma avevo passato giorni e giorni a ridipingere le pareti e davanti al letto c’era una parete blu.
Il testo era H2Ops!, parlava di blu, di acqua."
Eva: "Nel Consorzio Balsamico sono arrivata insieme a Silvia nel 2020, in piena pandemia. Siamo state chiamate per collaborare in questo spettacolo che stava per nascere, in quel momento c'era solo il testo.
Ora lo spettacolo c’è e si chiama H2Ops! ed ha una bella storia sulle spalle.
Consorzio ci ha dato la possibilità di crescere nonostante tutto il resto fosse fermo nel mondo, almeno sembrava.
Ci incontravamo una volta alla settimana, a volte anche di più, tramite Zoom.
In questa modalità è nato lo spettacolo.
Poi, appena è stato possibile, ci siamo incontrate per proseguire.
Sono stati fondamentali questi mesi di vuoto, che invece per noi hanno risuonato di tutti i colori.
Essere in un gruppo è come essere in una famiglia, con tutta la parte bella e tutta la parte difficile.
Difficile per me è trovare lo spazio giusto all'interno di questo gruppo, non essere né troppo, né troppo poco, non avere la sensazione di non riuscire a esprimermi pienamente.
Invece la parte bellissima è che visto che siamo tante e tutte diverse, quando il gruppo ha un problema c’è sempre qualcuna di noi che è lucida e riesce a guidare la situazione così che alla fine va per il meglio.
È una cosa preziosa, rara.
Nel Consorzio Balsamico io svolgo il ruolo di scenografa insieme ad Alessandra, illustratrice, graphic designer e attrice."
Consorzio Balsamico, sperimentazioni con la luce.
COSA PUÒ FARE UN ARTISTA OGGI E QUALE RUOLO PUÒ SVOLGERE NELLA COMPLESSITÀ DEL MONDO?
Eva: "Un artista è un essere umano in primo luogo e quindi, dal momento che è più in vista rispetto alla società, dovrebbe cercare di essere la persona migliore possibile, non verso il giudizio degli altri ma verso il giudizio di se stesso, cioè davanti a se stesso e rimanere autentico."
Giada: "Cosa può fare l'artista? In realtà l’artista può fare tutto.
In qualsiasi momento storico, in qualsiasi situazione, perché l'essere umano può fare tutto. In base anche ai parametri che sceglie di darsi, al tipo di comunicazione che sceglie di avere, al modo in cui decide di esserci, di essere presente."
Silvia: "Per noi l’artista è un ricercatore. Un punto molto importante per noi è fare ricerca non semplificando ma cercando di portare fuori la complessità.
Sia per noi che creiamo sia per chi guarda. Per chi sta con noi durante tutto il processo di creazione."
Virginia: "Una complessità che vuole integrare.
Questa parola per noi è fondante: integrazione.
E’ importante creare uno spazio perché questa integrazione possa accadere.
Uno spazio che comincia dal gruppo, dall’incontro e dal modo di attraversare un'opera, un lavoro.
Per poi portare l’integrazione all'incontro, al movimento verso gli spettatori.
Quindi per me l'artista è colui che crea uno spazio in cui può esserci un movimento di sguardi complesso e integrato."
Alessandra: "C'è un'assunzione di responsabilità in questo sguardo.
In questa volontà di osservare e di mettere in discussione tutto quello che ci riguarda come uomini.
Porsi delle domande e cercare delle nuove risposte.
E’ un atto sicuramente di volontà occuparsi di arte e di processi creativi e c'è una grande responsabilità rispetto alla complessità del mondo che si tende a semplificare.
Che socialmente viene appiattita.
Per cui attraverso questa ricerca di questo sguardo sensibile si può trovare un’attenzione verso ciò che è più nascosto.
Aprire dei varchi.
Che il tempo condiviso con lo spettatore sia un tempo di apertura e non di cesura."
Consorzio Balsamico, spettacolo H2Ops!.
CREDETE CHE L'ARTE POSSA AIUTARE A RITROVARE I FILI PERDUTI CHE CI COLLEGANO ALL’AMBIENTE?
Virginia: "Noi pratichiamo continuamente questa tensione di relazione con l'ambiente, se vogliamo dare all’ambiente un'accezione in quanto comunità, in quanto territorio, in quanto spazio dell’altro.
Appartenendo a territori e spazi così diversi il nostro stesso incontro è una pratica. Incontrarsi, integrarsi, scambiarsi, è difficile raccontarvi quanto sia pieno, nutriente, il nostro stesso essere un gruppo.
La nostra tensione di incontro con gli ambienti che andiamo ad attraversare è di apertura, di integrazione.
Noi abbiamo la possibilità durante la fase di creazione dei nostri progetti di attraversare più spazi e quindi incontrare ambienti e comunità molto differenti tra loro.
E ogni volta ci chiediamo che tipo di interazione, che tipo di drammaturgia agisca in questi incontri.
Quanti autori ci sono all'interno delle nostre opere?
Non so quale sia il risultato, qualcun altro forse ce lo dovrebbe dire, ma la tensione è assolutamente questa: lasciare che l’altro da noi sia autore assieme a noi."
Alessandra: "Quando si è in un processo creativo non si è consapevoli di tutto.
Ci sono degli aspetti che sfuggono perché appunto noi ci perdiamo.
Abbiamo questa forza, questo desiderio di perderci nel sensibile.
Perciò è giusto anche non avere tutte le risposte perché la sintesi a cui arriveremo insieme sarà un incontro di più parti, di più punti di vista, perché noi ci siamo costituite così."
Silvia: "Sicuramente un elemento che ci caratterizza come gruppo è quello di abitare così tanti paesaggi diversi, ricchi, che ci definiscono molto come persone.
Noi portiamo la voce dei luoghi in cui viviamo in modo molto forte.
C'è una frase di Pontalis che dice “Per avere qualche speranza di essere noi stessi dobbiamo avere molti luoghi dentro di noi” e secondo me questo è quello che noi portiamo dentro Consorzio Balsamico.
Eva: "Per me l'arte è come un collegamento con l'ambiente che ci riunisce ai nostri luoghi perduti, ai luoghi che desideriamo, che cerchiamo.
Con qualcosa che abbiamo lasciato, con qualcosa che sta davanti.
Mi sembra una nave adatta per scoprire tutto quello che il mondo offre."
Consorzio Balsamico, sperimentazioni con la cianotipia.
LINKOGRAFIA ESSENZIALE DI CONSORZIO BALSAMICO
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